JAGO – L’ INCONTRO TRA UN LINGUAGGIO CLASSICO E CONTEMPORANEO

JAGO, pseudonimo di Jacopo Cardillo, è un artista italiano classe 1987, che lavora nel campo della scultura. Utilizza il marmo, rifacendosi a tecniche tradizionali, ma allo stesso tempo affronta temi fondamentali dell’epoca in cui vive, instaurando un rapporto diretto con il pubblico attraverso l’uso di video e social network per condividere il processo produttivo delle sue opere.

“Mi considero un uomo e uno scultore del mio tempo. Uso il marmo come materiale nobile legato alla tradizione, ma mi occupo di temi essenziali dell’epoca in cui vivo”

Dopo aver lasciato l’Accademia di Belle Arti nel 2010, ha iniziato a partecipare a mostre collettive e personali che gli hanno aperto le porte ad una splendida carriera artistica.

Jago.-Ph.-Massimiliano-Ricci

Jago è stato guest professor alla New York Academy of Art, ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, e nel 2011 è stato selezionato per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto marmoreo di Papa Benedetto XVI. L’ opera, “Habemus Papam”, commisionatagli dal Vaticano, risale al 2009 e gli valse la “Medaglia Pontificia”.
Nel 2013 l’artista, a seguito delle dimissioni di Joseph Ratzinger, decise di rielaborare “Habemus Papam” in “Habemus Hominem” con l’intento di liberare l’uomo che si celava nel marmo in cui era scolpito il ritratto del Papa. Nel 2016 Jago restituisce al pubblico una statua iper-realistica di cui ci colpisce la lavorazione della pelle e la profondità degli occhi.

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Fino al 28 maggio 2023 alcune opere di Jago sono esposte a Palazzo Albergati – Bologna, in occasione della mostra “Jago, Banksy, TVboy e altre storie controcorrente”. Inoltre, il 20 maggio 2023, presso la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi – Napoli, sarà inaugurato il Museo Jago con i suoi capolavori scultorei.

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