In quest’ultimo caso, non è più il corpo umano a doversi sacrificare, bensì l’animale, secondo una logica prettamente religiosa (che l’autore definirà in seguito laica non riconoscendosi in nessuna fede). Gli attori-adepti vengono coinvolti in operazioni di sventramento di carcasse di pecore o vitelli fino a ricoprire i propri corpi con le interiora sanguinanti dell’animale. Questo tipo di aktion eccessive ha portato, in più occasioni, l’intervento delle forze dell’ordine, arrecando a Nitsch denunce, querelle da parte di animalisti, processi, condanne al carcere e addirittura un’espulsione dall’Italia nel 1974. Dal canto suo, l’artista ha più volte dichiarato che acquistava le carcasse animali dai macelli e che, una volta ultimate le performance, le carni venivano mangiate, non martoriate e basta.
Nel corso degli anni Settanta-Ottanta si intensificano le partecipazioni alle grandi rassegne internazionali, gli interventi in prestigiosi musei, le conferenze e le esecuzioni musicali.
Dagli anni Novanta prendono piede mostre collettive e personali in cui l’artista propone relitti, oggetti, pitture, disegni grafici, fotografie, video delle azioni, etc. dando vita ad una esperienza di arte poliedrica.
Hermann Nitsch muore il 18 aprile 2022.