Salvatore Ligama, streetartist siciliano, realizza nel comune toscano di Cavriglia il murales “Revive” dedicato alla memoria sociale, ai diritti delle donne e alla condizione dei lavoratori del piccolo borgo minerario.
L’arte di Ligama costituisce un’efficace maniera di rievocare immagini, sintetizzandole nell’evidenza di pitture murali condensate su facciate di architetture urbane o industriali.
A Cavriglia, però, l’artista rifonde particolare energia in questo tipico processo di rinvenimento del sommerso, poiché qui la sua azione è anche quella del territorio che lo ospita: una dimensione atta e tesa alla reazione, all’impegno civile e sociale.
Il monumentale graffito di Ligama è stato inaugurato sabato 10 giugno 2023 . L’artista celebra il lavoro, i diritti, le donne, ma in particolare quella vita d’altri tempi, difficile e impietosa, che a Valdarno – piccolo borgo di Cavriglia – era legata soprattutto alla miniera, sgretolatasi nel corso dei decenni a causa dello sfruttamento intensivo del sottosuolo legato all’estrazione della lignite.
Revive rappresenta la forma di tale memoria sociale, impressa sulla facciata di un palazzo del centro di Cavriglia, a pochi metri dal Municipio, in Viale Principe di Piemonte, in quella che per decenni è stata la scuola di tutti e tutte. Qui l’arte riscatta un’umanità vilipesa, e vendica una vita che ha sempre patito di decisioni altrui: ricorda persone sfruttate, umiliate, migrate, morte; persone non più persone ma vittime. Quello di Ligama a Cavriglia è un lavoro perfettamente filologico: ingrandire e scolpire di colore una fotografia del 1950, di autore ignoto, proprietà del Fondo Emilio Polverini custodito al Museo MINE – Museo delle miniere e del territorio (Castelnuovo dei Sabbioni, Cavriglia – Arezzo).
Secondo Fabio Migliorati (curatore) “L’artista siciliano, con Revive, ha saputo entrare nella storia dei cittadini di Cavriglia; ne ha trattato i ricordi e maneggiato la vita. Ligama fa leggere alla sensibilità di abitanti e turisti i manifesti sociali che più di 70 anni fa rendevano tragicamente chiassosa la piazza di un paese, portati fieramente dalle donne valdarnesi: mogli, madri, figlie dei minatori di una severa società in banco e nero. Ligama celebra così il corso-ricorso di una vicenda emblematica, fissata nel tempo dal ruolo sociale e politico dell’arte. Una storia brutta per la storia tutta, una storia per la storia: della cultura, dell’arte, della civiltà.”
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